OTTAVA-DECADE

Questa sezione contiene una breve analisi delle differenze tra Ottava e Decade e ne delinea le caratteristiche tipiche per l'impiego nel campo audio.

Struttura della scala naturale:

L'Ottava definisce il campo di frequenza compreso tra due note che hanno frequenza una il doppio dell'altra. Se sono separate da due Ottave hanno frequenza l'una il quadruplo dell'altra e così via. La scelta dell'Ottava deriva dal fatto che l'eccessiva larghezza della Decade non permette una precisione tale da renderla adatta al campo Audio.

In campo elettronico si abituati a ragionare in decadi ed č abbastanza comune quando si parla di filtraggio, trovare la pendenza del filtro pari a 20dB/decade o multipli. Vogliamo far vedere come esista la seguente relazione tra ottava e decade:

20 dB/dec <—> 6 dB/Ottava

calcoliamo la distanza in ordinata tra due punti appartenenti ad una retta di pendenza 20dB/dec di ascissa rispettivamente w e 2w:

20 log 2 w - 20 log w = 20 log 2 = 6 dB

 

La stessa nota , emessa da due strumenti diversi, provoca al nostro orecchio impressioni diverse. La differenza è determinata dal timbro che hanno i due strumenti: il timbro , come l'intensità e l'altezza , è un carattere distintivo dei suoni. La diversità del timbro deriva dal fatto che che le note emesse dagli strumenti non sono mai pure, ma accompagnate da un certo numero di sovratoni. Nel caso di una corda vibrante, per esempio, questi sono causati dal fatto che al moto oscillatorio fondamentale della corda, si sovrappongono i moti oscillatori dei suoi singoli segmenti. Per questo alla nota fondamentale si accompagna un certo numero di note più acute. L'intensità , il numero e l'altezza di queste note in un certo senso estranee dipende fortemente dal singolo strumento , per cui non solo avvertiamo una differenza fra le stesse note suonate da due strumenti diversi, ma addirittura fra le stesse suonate da due strumenti dello stesso tipo (es. due violini). La presenza dei sovratoni, appare dannosa, ma con essi il suono acquista una pienezza e una ricchezza che altrimenti non avrebbe. Ciò risulta più facile da capire paragonando la musica ascoltata dal vivo e quella riprodotta su cd, cassette  ecc. In queste ultime soprattutto, si perdono un certo numero di sovratoni, per cui il suono risulta più piatto che dal vero. La fedeltà risulta proprio nella capacità di riprodurre molti sovratoni e quindi frequenze che sono inserite in una banda più vasta.
 

 

Nel corso degli anni e con l'evoluzione delle esigenze la Scala delle note musicali ha suběto evoluzioni ed aggiustamenti mirati a renderla migliore. La Scala da noi oggi usata è quella Temperata di Bach; che ha pensato di uniformarla introducendo delle divisioni con il risultato di ottenere 12 passi uguali da Radice dodicesima di 2. Ad esempio la nota LA fino all'introduzione di questa nuova scala valeva 415 Hz. Oggi invece la frequenza di tale nota è salita ad un valore superiore di 440 Hz. Riportiamo qui di seguito la struttura della scala naturale:

DO

1

RE

9/8

MI

5/4

FA

4/3

SOL

3/2

LA

5/3

SI

15/8

DO

2